SEMINA
La coltivazione dal seme è la pratica più consigliabile per avere delle cactacee robuste,  infatti la pianta si abituerà durante lo sviluppo alle condizioni climatiche di crescita, senza subire stress.
La semina di questa specie non presenta grandi difficoltà. Consigliamo di seminare in germinatoio a luce e calore artificiali solitamente, in Gennaio, temperatura minima di 16-19° e una massima di 28-31°. Sterilizzare tutti i componenti di semina (vasi, inerti, ecc.).
Dopo aver posto a dimora i semi, bagnare i vasetti da semina per immersione parziale in acqua demineralizzata contenente del fungicida, infine insacchettare il tutto mettere i vasi in germinatoio.
La nascita delle piantine avverrà dopo 3-4 mesi dalla semina, cioè in Aprile-Maggio, ovvero il periodo migliore per dare la possibilità alle stesse di iniziare la loro vera crescita con temperature e luce naturali.

ESPOSIZIONE
Il sole è essenziale e indispensabile, quindi è consigliabile che durante il periodo di crescita non vi sia alcun tipo di schermo solare come reti ombreggianti, lastre in policarbonato, teli in nylon, ecc. Durante il periodo di riposo vegetativo, anche una cospicua riduzione della luminosità non va a danneggiare la pianta, che per poi dovrà necessariamente essere riabituata gradatamente al sole nella successiva stagione primaverile, per evitare scottature dell’epidermide, le quali possono essere superficiali, ma talvolta anche piuttosto serie.
Per chi possiede una serra dove far svernare le proprie piante, il passaggio dalla stagione di riposo a quella vegetativa risulterà poco traumatico e quasi naturale, mentre chi per tale scopo deve usare una stanza non riscaldata dell’abitazione o comunque un luogo poco luminoso, dovrà in seguito fare uso per alcuni giorni (anche 10-12) di un ombreggiante parziale per schermare le piante dal primo sole primaverile.
Si tratta di una specie robusta, munita di una discreta spinagione, ma comunque necessario prestare un pò d’attenzione durante le prime esposizioni stagionali.
Coltivando questa cactacea all’aperto e in posizione soleggiata durante tutta la stagione di crescita, la loro epidermide diventerà gradatamente sempre più robusta e spessa, quindi non più soggetta a scottature, mentre relegando le piante in serra per tutto l’anno, soprattutto durante l’estate a causa delle elevate temperature che si posso raggiungere al suo interno, unite a scarsa circolazione d’aria, c’è il concreto rischio di rallentarne lo sviluppo e di esporle con maggiore facilità a parziali scottature.

ACQUA
L’ideale sarebbe far prendere alla Mammilaria qualche preziosa e rigenerante pioggia estiva, altrimenti è consigliabile innaffiare le piante con un’acqua mediamente calcarea ma quasi priva di elementi inquinanti, tagliandola eventualmente con acqua prodotta da osmosi inversa. Come ultima soluzione (che è non la migliore) si può fare uso d’acqua prelevata dal rubinetto di casa, meglio se fatta decantare per qualche giorno in un recipiente di plastica.
L’acqua per annaffiare dovrebbe essere sempre più o meno a temperatura ambiente in modo da non causare shock termici alla pianta, inoltre è bene, per chi tiene i cactus all’aperto, bagnare sempre il corpo pianta ad ogni annaffiatura.
Le annaffiature devono essere effettuate soprattutto tenendo conto delle temperature e della stagione, cioè acqua solo nel periodo di crescita, sospendendo le innaffiature nel periodo di riposo vegetativo.

RINVASO
Il rinvaso molto importante e va effettuato al raggiungimento del diametro del vaso in cui la pianta è stata posta. Da effettuarsi durante la stagione invernale (riposo vegetativo), in un composto di terriccio così strutturato: 40% Torba, 30% Lapillo vulcanico (granulometria 2-5 mm.), 20% Terriccio universale, 10% Sabbia non calcarea (granulometria 2-4 mm.).